A Mimmo Savino piace fantasticare su una probabile origine greca del suo cognome. In ogni caso. egli è un mediterraneo. Un meridionale.
È nato a Giugliano in Campania il 6 aprile 1949, in un ambiente borghese.
Ha mosso i primi passi sulla via del sapere presso la scuola dei F.lli Maristi in Giugliano. dove ha frequentato le elementari e le medie.
Riceve i primi approcci al disegno dalla famiglia. Infatti due suoi zii, Taglialatela Gennaro e Marino Luigi, sono professori di disegno e discreti pittori.
A 10 anni fa parte della filodrammatica dei F.lli Maristi, prende parte ad alcune rappresentazioni come attore, ma è attratto soprattutto dall’organizzazione artistica, affascinato dalle scene del pittore decoratore Luigi Taglialatela allestite per i vari spettacoli.
Dopo aver conseguito la licenza media, contro il volere della famiglia, che vorrebbe seguisse gli studi classici. si iscrive al Liceo Artistico di Napoli. Suoi primi maestri sono: Dì Ruggiero, Pisani, Lippi e poi Brancaccio, De Stafano, Spinosa, Pacilio.
All’età di 15 anni partecipa a vari premi di disegno e pittura, riscuotendo lusinghieri successi assieme ai suoi stessi maestri. Dopo essersi diplomato si iscrive all'Accademia di Belle Arti della stessa città.
Partecipa attivamente alla vita artistica dell’accademia; gli sono molto vicini in questo periodo i Maestri Spinosa e De Stefano con i quali istaura un particolare rapporto in quegli anni di profondi mutamenti artistici e culturali (siamo tra il 1967 e 1968). Segue anche con grande interesse i corsi di grafica tenuti dal maestro Pacilio.
Fa la prima esperienza d’insegnamento nel 1967 presso la Scuola Media dei F.lli Maristi a Giugliano.
Ritornato nell’ambiente in cui aveva iniziato la sua formazione, ritrova i suoi vecchi insegnanti: i Fratelli Rinaldo, valenti rappresentanti del campo dell’arte, con loro, insieme alla prof.ssa Guida e ad un suo carissimo amico Mario Taglialatela (valente scenografo), collabora all’allestimento scenografico per una serie di rappresentazioni teatrali.
Nello stesso periodo partecipa a concorsi ed esposizioni a livello provinciale, regionale, nazionale.
Nel 1969 diventa titolare della cattedra di disegno presso la Scuola Media di Cerchiara di Calabria (CS), dalla natia e sanguigna Giugliano emigra nel calmo, pacato, assonnato paesino calabro affacciato sulla piana di Sibari.
Nella solitudine e nella bellezza del paesaggio trova l’ambiente ideale per dipingere, la sua pittura riceve qui una svolta e proprio qui riaffiora la immaginata grecità delle sue origini. ”E’ certamente rimasta nei suoi occhi una natura catturata in un ricordo fugace: un breve tratto di spiagge incontaminate dello Jonio, dove il colore del mare è tanto intenso da sentirlo in maniera tattile, dove l’acqua che ha bagnato i luoghi della Magna Grecia ha ancora il rumore nelle onde delle musiche che accompagnavano i versi dei poeti e le parole di un’antica grande civiltà” (ToniBonavita).
In Calabria frequenta i circoli culturali ed artistici di Castrovillari, fervente centro culturale locale. Grazie ad un amico comune, Tonino Santagata, conosce Mimmo Sancineto pittore e direttore della Galleria d’Arte il “Coscile”. L’amicizia con il Sancineto è fraterna, la collaborazione con la Galleria è intensa e prolifica. Il Sancineto crede nella pittura di M. Savino, lo sprona e lo aiuta ad inserirsi nella vita culturale ed artistica calabrese.
In una libreria di Catanzaro conosce l’editore Mario Giuditta, che apprezza la sua opera e se ne fa promotore.
Nel 1971, anno del servizio militare, non si interrompe la sua produzione pittorica, infatti a Gorizia, nella soffitta del Comando, continua a dipingere.
Seguono a questo periodo varie mostre ed esposizioni in Campania, e Calabria. Collabora con la Galleria “Hermes” di via Margutta a Roma ed entra in contatto con pittori e poeti di fama internazionale: J. Ortega, F. Alvarez, A. Paternesi, U. Moretti. M. Grillandi.
Partecipa a dibattiti ed interviste Radio Televisive.
Nel 1974 sposa una donna di quella terra che tanto ama, la Calabria.
La nascita di due gemelli rallenta la sua produzione artistica sino a fargli pensare una rinuncia all’arte per dedicarsi alla famiglia. Ancora una volta, però, la terra calabra, con le sembianze di Teresa, sua compagna, opera il miracolo: spronato dalla moglie, riprende il lavoro con la produzione di opere drammatiche, pervase nello stesso tempo da profonda poesia. Espone in Calabria a Roma e a Milano.
Nel 1978 conosce Arnaldo Grisolia, e, tramite questi il Maestro Mimmo Rotella, del quale il Grisolia è assistente a Parigi. Da queste conoscenze nasce anche un’intensa attività internazionale e frequenti sono i viaggi in diversi paesi europei.
Nel 1980 per ragioni di lavoro, ma soprattutto per il richiamo alle origini, Mimmo Savino torna a vivere con la famiglia a Giugliano. È titolare della cattedra di disegno presso la scuola media Ada Negri. Il ritorno nel paese natale caotico, convulso, “nervoso”, lo spinge a lavorare con maggior lena; nei suoi quadri quasi per contrasto, i paesaggi calabri assumono un aspetto più metafisico. “E tutto appare incontaminato, come se una poetica coltre di neve fosse giunta a coprire ogni bruttura “ (T. Bonavita) Nel 1981 una sua mostra personale a Parigi riscuote un lusinghiero successo anche da parte della critica d’oltralpe. Seguono poi importanti mostre a Londra e a Zurigo.
Si dedica alla grafica con edizioni di varie cartelle di litografie e serigrafie. In occasione dell’edizione di alcune serigrafie, presso un laboratorio di Catanzaro conosce l’editore Mario Giuditta che apprezza la sua opera e se ne fa promotore.
Nel 1984, In occasione di una sua personale alla galleria “Vienna” di Milano, frequenta il Maestro Rotella e l’ambiente della cultura milanese.
Resta affascinato dalla vitalità culturale di quella città. Alcune opere di Mimmo Savino figurano sulla copertina di libri sulla Calabria dello storico don Vincenzo Barone. Nel luglio 1984 il comune di Cerchiara di Calabria, con il patrocinio della Provincia, della Regione, e dell’E.P.T., organizza nei saloni della Scuola Media una vasta retrospettiva dell’opera di questo suo figlio d’adozione e cantore della terra calabra. Intervengono alla manifestazione numerose personalità del mondo dell’arte e della cultura: I critici Giuseppe Selvaggi, Mario De Gaudio, Mario Giuditta, Vincenzo D’Atri, Vincenzo Barone, Mimmo Sancineto, Arnaldo Grisolia, che con diverse argomentazioni, mettono in luce la validità della pittura di M. Savino. Nel 1985 con Barone e Grisolia, è invitato in Svizzera per una serie di mostre e dibattiti sulla Calabria. Espone a Zurigo, Losanna, Ginevra, Basilea. Agli inizi del 1986 riallaccia vecchi rapporti con Gerardo De Simone, direttore della Galleria “Lo Spazio” di Napoli.
Presso la galleria conosce Giuseppe Bilotta, valente critico napoletano, che lo presenta in catalogo per una grande mostra organizzata e voluta dall’ amministrazione comunale di Giugliano in Campania per festeggiare il suo ritorno nella terra natia col patrocinio della Regione Campania, della Provincia di Napoli e del Distretto Scolastico nella quale vengono esposti oltre 200 dipinti.
Seguono varie mostre in varie città italiane e straniere con lusinghieri successi di critica e pubblico. Da ricordare un esperienza oltre oceano in America a Miami dove espone opere grafiche presso varie gallerie.
Dal 1989 lasciata per un breve tempo la pittura si dedica alla grafica con la produzione di varie cartelle di litografie e acqueforti.
In occasione di una sua mostra a Catanzaro presso la libro galleria “Giuditta”, il direttore di un laboratorio di grafica gli propone di realizzare due serigrafie dei suoi quadri in una tiratura di 100 multipli. Savino si avvicina così alla tecnica serigrafica che lo appassionerà e alla quale si dedicherà per circa tre anni. Nasceranno così nel suo studio con attrezzature dallo stesso costruite varie cartelle di serigrafie nelle quali l’artista ripropone e crea molte delle sue opere.
Nel corso degli anni novanta realizza varie opere pubbliche su commissione del Comune della sua città. Realizza in collaborazione con il laboratorio di mosaico Signorini di Ravenna due grandi mosaici raffiguranti l’aurora ed il tramonto sulla facciata del cimitero monumentale. In occasione dell’anno Santo realizza due mosaici raffiguranti il Cristo Crocifisso per la Parrocchia di San Giovanni a Giugliano e per la Parrocchia di San Giacomo in Cerchiara di Calabria sua patria di adozione.
Appassionato poi dalla tecnica della ceramica realizza un grande pannello in maiolica raffigurante “la Madonna della Preghiera” sistemata all’esterno della chiesa di Santa Maria della Purità in Giugliano. Realizza poi svariate copie delle maioliche votive esistenti nella sua città e organizza una mostra presso il Centro Culturale “L’Arco “ da lui fondato dove per oltre 10 anni organizza mostre Personali e Collettive di artisti locali e di fama internazionale. Vasta è anche la produzione di pannelli in maiolica e piatti sempre secondo il suo stile.
In occasione della visita pastorale nella città di Aversa di papa San Giovanni Paolo dona a sua Santità un bozzetto della “Madonna della Preghiera” che fa parte ora della collezione dello Stato Vaticano.
Nella sua città si fa promotore di eventi culturali e artistici fondando e dirigendo per oltre 10 anni il “ centro culturale l’arco.
Sue opere figurano in vari musei civici e collezioni pubbliche e private.